Festa di compleanno ai gonfiabili

NEL MONDO DEI NOSTRI BIMBI

2/2/20254 min read

Tutte le giornate di una mamma sono frenetiche. La sveglia della mattina inizia con le migliori intenzioni, tra dolci buongiorno, bacini e abbracci, ma nello spazio di uno sbadiglio la tua voce si trasforma da quella di Biancaneve a quella di Ursula, la strega dei mari, fino a lanciare fiamme come Smaug nella Terra di Mezzo.

Alcune, però, sono anche peggiori... Ben prima che tu riesca ad aprire gli occhi, incollati dal sonno, le notifiche di WhatsApp iniziano ad arrivare: una, due... e tu NON VUOI LEGGERE, perché sai già che sono le chat di classe dei bambini. Mentre ti alzi dal letto ignorando il telefono, pensi: sarà qualche malattia esotica debellata da decenni che ha deciso di manifestarsi nella scuola dei tuoi figli? O, più semplicemente, i pidocchi? Quale lavoretto ho dimenticato questa volta? Oppure... Nooooo! Non avevo letto la circolare sullo sciopero?!

A quel punto cedi. Devi leggere. Lo fai mentre ti infili i pantaloni, fai trangugiare il latte a uno dei due figli e spedisci l'altro in bagno a lavarsi i denti.

“Maria Letizia ha il piacere di festeggiare con te i suoi 5 anni domenica pomeriggio presso Vattelapescalandia, regno dei gonfiabili.”

(Per chi non avesse figli, la traduzione è: sei invitata all’inferno.)

La mente elabora... sta caricando...

L’unico neurone non impegnato dà input all’Ursula che è in te: LE SCARPEEEEEEEEEEEE! Giù in ascensore, bimbi lanciati in auto e via verso scuola.

8:15. Anche oggi ce l’ho fatta. Campanella che suona per le elementari, fuori uno. Ora accompagniamo il piccolo in classe. Mi dirigo verso il corridoio, scambio saluti veloci e di circostanza con chiunque mi si pari davanti e dribblo abilmente. Sono fiera di me! Finalmente alla porta... Buongiorno, maestra! E.. buon..gior..no mamma della futura festeggiata! (Questo l’ho solo pensato.)

"Ciao cara! Hai letto l’invito che ho inviato? Ci sarete?"

E tu non sei pronta. Non ti eri preparata, nonostante tutti i tuoi neuroni fossero impegnati nel trovare una qualsiasi scusa... (Hanno operato il gatto. Io non ho un gatto. Scusa, no, il gatto della nonna. No, la nonna è morta. No, boh, sai...)

"Sì, sì sì, verremo!”

"Che bello, allora a domenica!"

CA**O.

..Segue..